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L'Angolo filosofico
“Mondo della Vita” richiama rifrazioni fenomenologiche: Lebenswelt, in tedesco, manifesta un’appartenenza originaria al mondo della vita.
Il mondo intero si rispecchia nell’orizzonte, quella linea sottile in lontananza che fa nascere un punto di vista, lo sfondo crepuscolare contro il quale emerge una prospettiva totalizzante, in una visione prospettica grazie alla quale le singole cose vengono alla luce e contribuiscono a creare lo sfondo stesso.
Il mondo della vita è una forma di alterità che è lì come la condizione stessa dell’essere dell’uomo e della sua coscienza, è il dato previo passivo di ogni attività giudicante. Avviene così il definitivo superamento dell’idealismo trascendentale, che voleva ricondurre l’essere ad aderire totalmente al pensiero.
Questo tocca anche l’analisi sociologica, in cui la Lebenswelt concorre a rappresentare l’insieme dei mondi vitali che costellano la storia ma anche il fondamento non riflesso di qualsiasi avvenimento, la spontanea naturalezza della quotidianità.
Così, grazie all’orizzonte, l’uomo si comprende, dirà Heidegger, come Esserci, come essere nel mondo, come intriso di esistenza.
E la cosa mette i brividi.
Le api lo sanno meglio di noi.